Aperitivo, che passione! Siete fra gli irriducibili dell’aperitivo? Cocktail, stuzzichini e quattro chiacchiere in compagnia, come dire di no? L’ora felice è un appuntamento fisso delle nostre giornate, abitudine sempre più diffusa fra i giovani ma attenzione, di moderno non ha proprio nulla, a partire dal nome.

Il termine aperitivus, in latino vuol dire che apre. Apre la fame e un mondo da scoprire. Il termine, dunque, esisteva anche fra i latini ma l’aperitivo, o qualcosa che somiglia a ciò che intendiamo oggi è nato a Torino nel 1786. In quell’anno Antonio Benedetto Carpano cominciò a produrre in una bottega sotto i portici di Piazza Castello un vino aromatizzato ottenuto con infuso di erbe e spezie, il vermouth. Diffusosi presto come l’aperitivo per antonomasia è uno dei simboli di Torino.

Più giovane e attuale il Negroni (è il secondo cocktail più diffuso al Mondo nella classifica dei World’s 50 Best-Selling Classics stilata dalla rivista Drinks Internationals). Quasi cento anni fa: era il 1920 o 21 quando il conte Camillo Negroni mise alla prova il barman del Caffè Casoni in Via de’ Tornabuoni a Firenze chiedendo una variante del classico Americano. Solo prodotti italiani nel bicchiere era la richiesta del conte. Al seltz che accompagnava il vermut rosso e il bitter Campari si aggiunse il gin. Il Negroni Sbagliato, detto anche solo Sbagliato, è una variante inventata nel 1972 al Bar Basso di Milano e rispetto alla ricetta fiorentina utilizza lo spumante brut invece del gin (più leggero).

Prima di cena (pre dinner), dopo cena (after dinner) ma anche come sostitutivo, Apericena, ha raggiunto ormai un equilibrio fra l’ottima qualità del bere e l’abbondanza dei buffet proposti. Voi lo fate per il cocktail o per il cibo? Se siete dei puristi del bere saprete che ogni cocktail ha una storia dietro. Fare l’aperitivo (consapevolmente) è come girare il mondo e le epoche guardando attraverso il bicchiere.

Volete un esempio? L’Old Fashioned: può essere considerato il primo vero cocktail della storia, o comunque uno dei primissimi a essere citati su un giornale. Era il 13 maggio del 1806 quando, sulle pagine de The Balance and the Columbian Repository, comparve descritto come “una bevanda alcolica stimolante composta da liquidi alcolici di varia natura, zucchero, acqua e bitters”. La prima ricetta ufficiale è stata registrata all’Old Waldorf Astoria Bar Book nel 1931. Nella sua versione classica, l’Old Fashioned è considerato un pre-dinner: elemento fondamentale è il bourbon, zucchero dissolto, angostura, bitter ed essenza di scorza d’arancia. Il nome deriva, invece, dal bicchiere in cui si serve.

Il Daiquiri, composto da rum bianco, succo di lime e sciroppo di zucchero di canna. Le leggende sulla sua nascita sono diverse: una parla di un marine americano che, nel corso della guerra tra Stati Uniti e Spagna (1898) sbarca assetato nel piccolo villaggio di Daiquiri. Non volendo bere rum liscio, allungò la bevanda con succo di lime e zucchero, in pratica, come la conosciamo oggi.

Aperitivo, una storia fatta di storie e momenti da vivere e raccontare!

Write a comment:

*

Your email address will not be published.